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Soluzioni interni
RESIDENZA SAN MARTINO 2 Schiavi SpA mette a disposizione la propria competenza per supportare i clienti nell'organizzazione degli spazi interni della casa, in accordo con le loro necessità funzionali ed estetiche. Le soluzioni d'interni che abbiamo specificamente progettato per la Residenza di Lecco San Martino sono proposte ad altissimo valore aggiunto in termini di stile, colori, arredamento e performance, pensate per mettere in risalto i numerosi dettagli di pregio degli appartamenti: vi proponiamo un interior design di eccellenza a completamento della vasta gamma di servizi offerti dalla nostra azienda. Scopri di più
RESIDENZA CADORNA Schiavi SpA mette a disposizione la propria competenza per supportare i clienti nell'organizzazione degli spazi interni della casa, in accordo con le loro necessità funzionali ed estetiche. Le soluzioni d'interni che abbiamo specificamente progettato per Residenza Cadorna sono proposte ad altissimo valore aggiunto in termini di stile, colori, arredamento e performance, pensate per mettere in risalto i numerosi dettagli di pregio degli appartamenti: vi proponiamo un interior design di eccellenza a completamento della vasta gamma di servizi offerti dalla nostra azienda. Scopri di più
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Residenza Paganini Schiavi Spa supporta i clienti nella progettazione e organizzazione degli spazi interni della casa, nel pieno rispetto delle loro esigenze stilistiche e funzionali. L’interior design di Residenza Paganini è orientato alla massima fruibilità degli spazi e alla versatilità degli ambienti, poiché li rende liberamente arredabili a seconda delle preferenze stilistiche dei futuri abitanti. Ampi, ariosi e luminosi, gli spazi indoor si caratterizzano per una comunicazione bidirezionale con l’esterno grazie alle grandi aperture su giardini e logge. Scopri di più
RESIDENZA SAN MARTINO 2 Schiavi SpA mette a disposizione la propria competenza per supportare i clienti nell'organizzazione degli spazi interni della casa, in accordo con le loro necessità funzionali ed estetiche. Le soluzioni d'interni che abbiamo specificamente progettato per la Residenza di Lecco San Martino sono proposte ad altissimo valore aggiunto in termini di stile, colori, arredamento e performance, pensate per mettere in risalto i numerosi dettagli di pregio degli appartamenti: vi proponiamo un interior design di eccellenza a completamento della vasta gamma di servizi offerti dalla nostra azienda. Scopri di più
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Come la tecnologia ha cambiato il concetto di casa Quello delle nuove tecnologie è uno dei settori che più hanno subito un’impennata negli ultimi decenni. Gli aggiornamenti e gli investimenti in quest’ambito sono costanti, al punto che tecnologie che fino a ieri sembravano all’avanguardia possono diventare obsolete in un breve lasso di tempo (il termine “obsolescenza tecnologica” è, non a caso, specificamente legato all’epoca attuale), e interessano praticamente ogni contesto industriale. Più ad ampio raggio, è la trasformazione digitale a tracimare ormai in ogni settore produttivo, con l’obiettivo di modernizzarlo e renderlo più performante e resiliente. L’edilizia è anch’essa sottoposta a questa cruciale metamorfosi e, di riflesso, anche il concetto di casa si modifica e si plasma con l’aiuto delle nuove tecnologie. In che modo la tecnologia influenza l’edilizia contemporanea La trasformazione digitale in ambito costruttivo interessa ogni tappa del processo di realizzazione di un edificio, a partire dalla sua progettazione. Se si considera che, nell’arco di pochi decenni, si è passati dagli elaborati grafici eseguiti a mano alla modellazione 3D dell’ormai ben noto BIM (Building Information Modeling), e che le comunicazioni stesse tra progettista e committente si sono spostate dallo studio di architettura allo spazio in Cloud, si intuisce facilmente che ci troviamo di fronte a una rapidissima e detonante rivoluzione di settore. La tecnologia interessa oggi a livello pratico anche il cantiere: ai super-collaudati materiali tradizionali – che a loro volta diventano progressivamente più performanti per impatto estetico o qualità tecniche come resistenza, ecocompatibilità e coibentazione – si affiancano su base regolare inediti materiali innovativi (in questo blog abbiamo parlato dei bio-compositi, dei geopolimeri provenienti dagli scarti del marmo, delle facciate tessili, solo per citarne alcuni) che rispettano l’ambiente e favoriscono il riciclo di materiali un tempo considerati semplicemente “rifiuti”. Senza contare ovviamente le tecnologie applicate ai processi produttivi, che snelliscono le attività e le rendono più rapide, efficienti e precise: un buon esempio in questo senso è la prefabbricazione di particolari elementi costruttivi presso l’azienda costruttrice e la consegna del manufatto “a misura” direttamente in cantiere. E ancora, in cantiere fanno la loro comparsa sistemi robotici, di automazione e persino di intelligenza artificiale/Machine Learning, che incrementano la sicurezza degli operatori e velocizzano le operazioni. Nel campo della robotica in particolare, ci si attende un impiego sempre più intensivo di macchine operatrici riservate al montaggio e all’assemblaggio di componenti; di apparecchiature cibernetiche esterne per il sostegno del corpo degli operatori (si tratta dei cosiddetti esoscheletri robotici, ossia dei robot indossabili), e dei già citati costruttori robotici in tre dimensioni. Per quanto riguarda invece il monitoraggio e l’organizzazione delle operazioni in cantiere, la digitalizzazione punta ai rover autonomi equipaggiati con sensori e telecamere ad alta definizione per i lavori di sterro a ciclo continuo all’interno dei siti; ai visori per la verifica e il controllo dell’avanzamento lavori e, più in generale, agli apparati e sistemi legati alla sensoristica per la rilevazione di specifiche caratteristiche tecniche (per esempio degli impianti). In definitiva, il cantiere di domani è inevitabilmente destinato a diventare un luogo sempre più tecnologico e automatizzato, pur rimanendo “sede” dell’ingegno umano: un luogo in cui la digitalizzazione si affianca all’esperienza degli specialisti per configurare gli edifici in modo che si adattino preventivamente alle esigenze di chi li abiterà, e in cui il benessere abitativo sia sempre garantito così come la sicurezza e la salubrità degli spazi. Gli obiettivi dell’innovazione tecnologica in edilizia Gli obiettivi dell’innovazione tecnologica in ambito costruttivo sono molteplici: da un lato, vi è ormai l’impellente esigenza di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo di acqua, limitare la produzione di rifiuti e strutturare sistemi circolari di recupero dei materiali – e quindi di realizzare cantieri ed edifici meno impattanti dal punto di vista ambientale. Dall’altro, c’è bisogno di costruire edifici e città che resistano meglio ai cambiamenti climatici e ai terremoti e che rispondano alle esigenze abitative di una società che cambia. La tecnologia è quindi oggi al servizio di quello che potremmo definire un “costruire sostenibile” dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Un esempio di quest’ultimo approccio è la stampa 3D degli edifici applicata alla fabbricazione in legno che, si ritiene, potrebbe in un prossimo futuro risolvere le sfide abitative nei Paesi meno avvantaggiati grazie alla sua capacità di costruire, in tempi molto brevi, abitazioni economicamente approcciabili, rapidamente abitabili e di buona qualità complessiva.
Comprare casa nel 2023: ecco le agevolazioni fiscali disponibili Acquistare una casa è ancora oggi uno dei desideri principali degli italiani, sia per la serenità emotiva che possedere un’abitazione di proprietà comporta sia perché l’investimento nel cosiddetto “mattone” continua a rappresentare una certezza. Tuttavia, prima di procedere a un passo così importante è fondamentale conoscere in dettaglio le agevolazioni fiscali disponibili, in modo da valutare se sia possibile beneficiare dei vantaggi economici previsti dalla legge. I bonus fiscali relativi all’acquisto di beni immobiliari sono particolarmente cruciali soprattutto per chi desidera comprare la propria prima casa, ed è su questo argomento che vogliamo concentrarci. Cerchiamo quindi di fare chiarezza in questa pratica guida. Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa In fase d’acquisto di un immobile, è possibile ottenere una riduzione delle imposte da pagare nel caso in cui siano presenti i cosiddetti “requisiti prima casa”, ossia: L’immobile da acquistare appartiene a determinate categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare), A/5 (abitazioni di tipo ultra-popolare), A/6 (abitazioni di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi), oltre alle necessarie pertinenze classificate nelle categorie catastali C/2 (magazzini e locali di deposito), C/6 (autorimesse e rimesse) e C/7 (tettoie chiuse o aperte) e destinate in modo durevole a servizio dell’abitazione principale soggetta ai benefici di prima casa. Ricordiamo che le abitazioni di tipo signorile, in ville, castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici non prevedono invece alcuna agevolazione. L’immobile si trova nel Comune in cui l’acquirente ha o intende stabilire la propria residenza/in cui lavora: ciò significa che, se l’acquirente risiede in un altro Comune, dovrà trasferire la residenza in quello in cui è situato il fabbricato entro 18 mesi dal suo acquisto. Le agevolazioni fiscali sono possibili anche quando l’immobile si trova nel Comune in cui l’acquirente svolge la propria attività di lavoro o attività che non prevedono remunerazione (come nel caso di quelle sportive, di studio o di volontariato); e ovunque in Italia se l’acquirente è un cittadino italiano emigrato all’estero. A partire dal 2016, inoltre, anche il contribuente che è già proprietario di un immobile acquistato con i requisiti prima casa può beneficiare dei medesimi vantaggi fiscali nel caso in cui l’abitazione posseduta venga venduta entro un anno dal nuovo acquisto. L’acquirente potrà in questo caso usufruire anche di un credito di imposta pari all’imposta di registro o all’IVA pagata per il primo acquisto agevolato, tenendo presente che tale diritto si applica anche quando il riacquisto avviene con contratto di permuta o appalto. L’estensione dell’agevolazione prima casa è inoltre valida laddove il nuovo acquisto avvenga a titolo gratuito, come ad esempio in presenza di successioni o donazioni. In tali circostanze, l’atto d’acquisto del nuovo immobile dovrà riportare chiaramente l’impegno dell’acquirente a vendere il fabbricato già posseduto entro un anno. Nel caso in cui ciò non avvenisse, verranno ovviamente perse le agevolazioni prima casa per l’acquisto del nuovo immobile e, oltre ad imposte più alte e relativi interessi, l’acquirente dovrà versare una sanzione del 30%. Attenzione, quindi: se, per qualunque ragione, ci si rendesse conto di non poter rispettare l’impegno assunto, ossia di non poter vendere l’immobile precedente entro i termini temporali richiesti, sarà necessario presentare istanza all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate presso il quale l’atto di compravendita è stato registrato (sempre entro un anno dall’acquisto del nuovo immobile) e chiedere la riliquidazione dell’imposta dovuta e il calcolo dei relativi interessi. Infine, è importante tenere a mente che le agevolazioni prima casa non spettano nel caso in cui si riacquisti un’abitazione ubicata nello stesso Comune in cui già si possiede un altro immobile che non ha fruito di questi benefici fiscali, a prescindere che si intenda o meno rivenderlo entro un anno dalla nuova compravendita. Quali sono i benefici “Prima Casa”: le imposte agevolate Nel caso in cui vengano soddisfatti i requisiti per l’agevolazione Prima Casa, l’acquirente si troverà a pagare imposte ridotte come indicato a seguire: Se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione IVA: Imposta di registro proporzionale nella misura del 2% anziché 9% Imposta ipotecaria fissa di 50 euro Imposta catastale fissa di 50 euro Se l’acquirente acquista da un’impresa, con vendita soggetta a IVA: Iva ridotta al 4% Imposta di registro fissa di 200 euro Imposta catastale fissa di 200 euro Imposta ipotecaria fissa di 200 euro L’imposta di registro proporzionale non potrà comunque mai essere di importo inferiore ai 1000 euro, mentre gli atti ad essa assoggettati, così come gli atti e le formalità relative a catasto e registri immobiliari saranno esenti da imposta di bollo, tasse ipotecarie e tributi speciali. Perdita delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa Esistono alcune circostanze in cui il contribuente che ha acquistato un’abitazione con i benefici prima casa può perdere le agevolazioni ottenute, trovandosi quindi costretto a versare le imposte risparmiate, i relativi interessi e la già citata sanzione del 30% legata alle imposte stesse. Le circostanze in cui si verifica la perdita delle agevolazioni prima casa sono le seguenti: L’atto d’acquisto dell’immobile include dichiarazioni false. L’abitazione “prima casa” viene venduta o donata prima che siano trascorsi cinque anni dal suo acquisto, a meno che non si riacquisti un altro immobile (anche a titolo gratuito) da adibire a prima casa entro un anno dalla vendita/donazione. L’acquirente non sposta la propria residenza nel Comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto della prima casa. L’immobile già posseduto prima dell’acquisto del fabbricato prima casa non viene venduto entro un anno dal nuovo acquisto. Al contrario, le agevolazioni prima casa non si perdono nel caso in cui, entro un anno dalla vendita o dall’agevolazione: Il contribuente acquisti un immobile in uno Stato estero e lo adibisca a dimora abituale. Il contribuente acquisti un terreno e realizzi su di esso un fabbricato rientrante nelle categorie castali indicate in precedenza, adibendolo ad abitazione principale. Per evitare che le agevolazioni fiscali decadano è sufficiente che l’immobile sia rilevante dal punto di vista urbanistico: ciò significa che non dovrà essere stato necessariamente ancora ultimato, e che saranno sufficienti le mura perimetrali e la copertura delle singole unità. Il contribuente costruisca un altro immobile da adibire ad abitazione su un terreno di cui era già proprietario al momento della cessione dell’immobile agevolato. Le agevolazioni Prima Casa Under 36 Considerazioni a parte vanno dedicate alle agevolazioni Prima Casa Under 36, introdotte dal decreto legge n.73/2021 (Sostegni Bis) e riservate agli acquirenti con età inferiore ai trentasei anni che stipulano un atto di acquisto della prima casa tra il 26.05.2021 e il 31.12.2023. Ecco in cosa consistono queste particolari agevolazioni fiscali, che hanno lo scopo di favorire le compravendite immobiliari da parte dei giovani contribuenti: Esenzione del pagamento dell’imposta catastale, di registro e ipotecaria per le compravendite non soggette a IVA. Esenzione del pagamento dell’imposta catastale, di registro e ipotecaria per gli acquisti soggetti a IVA. Riconoscimento di un credito di imposta dell’ammontare pari all’IVA corrisposta al venditore per gli acquisti soggetti ad IVA. Tale credito d’imposta potrà essere: Portato in diminuzione delle imposte di registro, catastale, ipotecaria, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e denunce presentati successivamente alla data di acquisizione del credito. Utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto agevolato. Usato in compensazione con modello F24 in cui indicare il codice tributo 6928. Esenzione dal pagamento dell’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili a uso abitativo. I beneficiari dell’agevolazione fiscale Prima Casa Under 36 sono: I contribuenti che non hanno ancora compiuto 36 anni nell’anno in cui viene stipulato l’atto. I contribuenti con indicatore ISEE non superiore ai 40,000 euro annui. Esattamente come per le agevolazioni prima casa, anche in questo caso sarà necessario che l’acquirente abbia o stabilisca la propria residenza nel Comune in cui si trova l’immobile entro diciotto mesi dall’acquisto. Dovrà inoltre dichiarare nell’atto di acquisto di non essere titolare (neppure in comunione) dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra abitazione o casa nel Comune in cui si trova l’immobile; così come di non essere titolare (neppure per quote o in regime di comunione legale) dei diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione e nuda proprietà di un immobile acquistato (anche dal coniuge) usufruendo delle stesse agevolazioni “prima casa” su tutto il territorio nazionale. In caso contrario, l’immobile in questione dovrà essere venduto entro 12 mesi dall’acquisto del nuovo fabbricato. Anche per quanto riguarda la tipologia di immobile che può essere soggetto alle agevolazioni Prima Casa Under 36, si dovrà fare riferimento alle precedenti indicazioni. Ciò significa che l’acquisto agevolato riguarderà esclusivamente gli immobili facenti parte delle categorie catastali A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare), A/5 (abitazioni di tipo ultra-popolare), A/6 (abitazioni di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi), oltre alle necessarie pertinenze classificate nelle categorie catastali C/2 (magazzini e locali di deposito), C/6 (autorimesse e rimesse) e C/7 (tettoie chiuse o aperte) e destinate in modo durevole a servizio dell’abitazione principale soggetta ai benefici di prima casa. Al contrario, le abitazioni di tipo signorile, in ville, castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici non prevedono alcuna agevolazione.
Brianza verde: ecco i parchi da non perdere Con la primavera ormai dietro l’angolo torna la voglia di trascorrere tempo all’aperto, di passeggiare e godersi i primi tiepidi raggi di sole, di immergersi nella natura per sperimentare l’impatto multisensoriale del risveglio tipico di questa stagione: gli alberi che si riempiono di foglie, i prati che tornano verdi, i campi che diventano rigogliosi e fitti, i fiori che sbocciano sotto il cielo azzurro. Chi vive in Brianza ha l’opportunità di vivere la natura senza allontanarsi troppo da casa. Che si tratti di un semplice pomeriggio libero, di una piccola gita nel finesettimana o di un picnic immersi nella quiete, sono disponibili sul territorio numerosi parchi che assicurano un’ottimale contatto con la natura e, in molti casi, anche splendidi scorci da scoprire. In effetti, esiste un sistema chiamato Parchi di Monza e Brianza che rappresenta un vero e proprio network di “luoghi” promossi dalle istituzioni locali perché particolarmente interessanti non soltanto dal punto di vista naturale, ma anche culturale e turistico. I parchi della Brianza offrono moltissimo in termini di esperienze: sono infatti il luogo ideale per passeggiare a piedi, per una scampagnata in compagnia, per prendere il sole, per andare in bicicletta o praticare sport, per partecipare a eventi di divulgazione ambientale e per osservare flora e fauna. Scopriamo insieme alcuni di essi. Il Parco dei Colli Briantei: 550 ettari tra la Brianza e la Provincia di Milano Il Parco dei Colli Briantei occupa circa 550 ettari di territorio tra la provincia di Monza e Brianza e quella di Milano: nello specifico, copre l’area che va tra il Parco della Valle del Lambro e quello del Molgora, i pianalti della Brianza orientale fino alla zona di Bernate. Si caratterizza per una prevalenza di boschi alternati a zone agricole, ma anche per la presenza dei due rami del torrente Molgorana, che scorrono ai lati est e ovest del parco e caratterizzano i pianalti di Valfredda e Valfazzola. La disponibilità di acqua – non solo grazie al torrente, ma anche ai bacini del Laghettone e del Laghettino - arricchisce ovviamente la flora e la fauna presenti, e trasforma lo spazio in uno scenario incredibilmente ricco, perfetto per lunghe passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo lungo i sentieri ben definiti. Le stazioni ferroviarie più vicine al Parco dei Colli Briantei sono quelle di Carnate-Usmate ed Arcore. Il Parco Agricolo Nord Est: natura che estende per ben ventidue comuni L’estensione del Parco Agricolo Nord Est è notevole, dal momento che interessa ben ventidue comuni delle province di Monza e Brianza, Milano e Lecco. Questo grande parco, che comprende principalmente terreni agricoli destinati alla semina circondati da siepi e filari e da distese di papaveri e camomilla, include al proprio interno il Parco del Molgora, il Parco del Rio Vallone e il Parco Cavallera. Gli amanti della flora e della fauna scelgono questo territorio per la sua incredibile ricchezza in termini di ecosistemi: il Parco Agricolo Nord Est è infatti casa di rigogliosi boschi di robinia in cui si rifugiano conigli, volpi, scoiattoli e tassi, di grandi prati fioriti sorvolati da svariate specie di uccelli e di farfalle, e persino di zone umide in cui prosperano ramarri, lucertole, pesci e varie specie di anfibi. Nel parco sono ancora oggi presenti architetture rurali tradizionali quali cascine e cappelle, così come santuari e ville e persino aziende agricole attive con tanto di vendita al pubblico. L’area è perfetta per lunghe passeggiate a piedi, per fare jogging e trekking, andare in bicicletta e praticare equitazione. Il Parco della Media Valle del Lambro: 300 ettari di natura lungo il fiume Il Parco della Media Valle del Lambro si estende per ben trecento ettari lungo l’omonimo fiume, lambendo i comuni di Brugherio, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. Collegato a nord con il Parco di Monza e quello della Villa Reale, tocca a sud il quartiere Adriano, a ovest le aree Falck e il Parco Nord, e a est il Canale Martesana e il Parco Est Cave. Siamo quindi di fronte a una vera e propria cintura naturale con un sistema molto articolato e ancora piuttosto dinamico, facilmente raggiungibile sia per chi abita nella provincia di Monza e Brianza sia per chi risiede nell’area Metropolitana di Milano e nell’hinterland nord della città. Per quanto riguarda le attività da svolgere all’interno del Parco della Media Valle del Lambro, ci sono percorsi multisensoriali guidati nell’area delle colline Falck a San Maurizio al Lambro, ma anche il boschetto della biodiversità e i percorsi pedonali (nella zona di Sesto San Giovanni). Chi ama andare a cavallo troverà un centro di equitazione a Cologno Monzese, mentre gli appassionati di flora scopriranno specie meravigliose nel Parco Botanico di Milano. E gli sportivi? Per loro, il Parco della Media Valle del Lambro mette a disposizione un campo di Disc Golf, una pista per skate e un percorso per corridori e ciclisti. Il Parco della Valle del Lambro e i suoi trentuno antichi mulini Il Parco della Valle del Lambro è diverso dal Parco della Media Valle del Lambro. Estesa da Monza a Erba lungo il corso del fiume per circa venticinque chilometri, quest’area naturale nata in una valle di origine glaciale si caratterizza per la presenza di ben trentuno antichi mulini lungo le rive settentrionali del fiume. Ciascuno di essi è ancora oggi monitorato dal Museo Etnologico di Monza e Brianza. Il Parco offre moltissimo in termini di biodiversità: al suo interno prosperano infatti boschi di robinia, carpini, farnie, ontani e frassini, in particolare lungo il Rio Pegorino. Per quanto riguarda la fauna, le specie di uccelli presenti sono davvero molto numerose, e l’area è quindi perfetta per gli amanti del birdwatching. Sono inoltre disponibili i cosiddetti Itinerari nel Parco Valle Lambro, vere e proprie gite in Brianza che esplorano angoli del territorio più o meno conosciuti. Il Parco delle Groane: una zona di grande interesse geologico e botanico Il Parco delle Groane si trova all’interno del più vasto territorio di brughiera che occupa l’intera pianura lombarda ed è considerato un sito di estremo interesse geologico e botanico grazie alla presenza di grandi superfici boschive e vaste lande di brughiera. Sviluppato su un vasto altopiano il cui suolo era originariamente costituito da sabbia e ghiaia, in seguito trasformatosi in argilla rossastra, si caratterizza per la presenza del brugo o calluna, una pianta simile all’erica, e per la diffusione di cave per l’estrazione. Ospita, non a caso, le cosiddette “vie del mattone”. Per quanto riguarda le attività da svolgere nel Parco delle Groane, c’è grande disponibilità di piste ciclabili e pedonali con relativi percorsi, che permettono di incrociare ville storiche risalenti al diciassettesimo secolo e antiche fornaci, di concedersi qualche ora di pesca o di tiro con l’arco, e persino di andare a cavallo. Una curiosità: il Parco delle Groane è anche sede di un’Oasi LIPU, che organizza frequentemente visite guidate e iniziative di educazione ambientale. Il Parco di Monza: niente da invidiare alla Reggia di Versailles o a quella di Caserta È certamente il più noto di tutta la provincia anche grazie alla presenza della meravigliosa Villa Reale e, non a caso, è considerato il gioiello verde di Monza. Nato nel 1805, il Parco di Monza doveva inizialmente essere soltanto una tenuta di caccia in cui praticare anche l’agricoltura ma è col tempo diventato una della aree naturali di maggiore riferimento per l’intera regione Lombardia. Con la sua cinta muraria di 14 chilometri, è inoltre il parco recintato più esteso d’Europa. Al suo interno sono presenti tre aree principali: quella in prossimità della Villa Reale, con i suoi grandi giardini e distese di campagna aperta; quella di Bosco Bello a nord, che veniva un tempo utilizzata per le attività venatorie; e quella lungo il fiume, caratterizzata da una tipica vegetazione da zona umida. Attualmente, il Parco di Monza è un’oasi naturale sicura per tante specie animali, ma include anche svariate specie botaniche in un territorio fatto di boschi, prati e coltivi punteggiato di ville, mulini e cascine. Un microcosmo senza dubbio unico per completezza ed evoluzione progettuale, in cui le attività da svolgere sono così numerose da avere addirittura un sito web dedicato sul portale turistico della città di Monza. Quale sarà la destinazione della tua prossima gita brianzola?
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