ABITARE

Il Mid West Gate di Milano: una città nella città

Hai mai sentito parlare del Mid West Gate? Si tratta della nuova area ovest di MIND – Milano Innovation District, che nel 2015 era divenuta celebre in tutto il mondo per via dell’evento globale EXPO Milano. In un certo senso si tratta anche di una nuova Milano nella vecchia Milano: una sorta di micro-città del futuro che riassume al proprio interno le soluzioni più all’avanguardia in ambito tecnologico, culturale, di inclusività, sostenibilità ambientale ed economia circolare.

Il Mid West Gate, che amplia il progetto MIND – Milano Innovation District, potrebbe rivelarsi un importante paradigma dal quale prendere spunto nello sviluppo di nuovi quartieri e spazi urbani. Esteso su una superficie complessiva di circa trecentomila metri quadrati, vedrà nel prossimo biennio la realizzazione di un laboratorio delle città del futuro: una sorta di spazio urbano multifunzionale in cui le persone potranno sia lavorare che vivere, sia studiare che fare comunità.

Particolarmente interessante è il fatto che il Mid West Gate rispetterà tutte le più recenti direttive in materia di transizione digitale ed ecologica previste dal PNRR: sarà quindi l’esempio virtuoso di nuovo quartiere cittadino in una delle città più importanti del mondo; un luogo capace di interpretare le nuove esigenze dell’abitare, del lavorare e del comunicare creando un continuum sinergico tra vita professionale e vita personale con spazi intelligenti, comodi e accoglienti.

I concetti del Mid West Gate: benessere, multifunzione e connettività

I concept chiave su cui è realizzato l’intero progetto Mid West Gate sono tre: il primo, denominato Health & Wellbeing, si concentra sull’aspetto della salute e della vivibilità urbana con la realizzazione di grandi spazi verdi blu, vere e proprie aree in outdoor destinate sia alla formazione che agli uffici.

Il secondo, chiamato Space To Breathe, comporta la costruzione di un distretto interconnesso fatto di spazi pubblici, spazi di ricerca, istruzione e assistenza sanitaria e luoghi commerciali.

L’ultimo, ribattezzato Connectivity, si fonda sull’eccellenza nei collegamenti di infrastrutture e trasporti e si concentra in particolare sulla mobilità elettrica locale, sui percorsi pedonali e su quelli ciclabili. In questo caso, l’obiettivo sarà ridurre della metà i viaggi in auto all’interno del distretto Mid West Gate.

Secondo Lendlease, che ha preso in carico il progetto, la prima metà dell’area sarà in consegna a fine 2024 e sarà composta dai primi cinque lotti: spazi residenziali, hotel, edifici a uso professionale, molo “Mobility Hub” e Innovation Hub. Il cuore del progetto sarà invece il cosiddetto Common Ground, che attraverserà trasversalmente il Mid West Gate per un’altezza di dieci metri.

Tuttavia, il Mid West Gate non finisce qui: di fatto, i suoi spazi e i suoi edifici saranno soltanto il nucleo iniziale di ulteriori strutture che verranno realizzate lungo la passeggiata verde attraverso cui si accede al distretto milanese MIND. Tra queste, la più suggestiva è senza dubbio la grande piazza e il suo ecosistema fatto di giardini e canali d’acqua, che circonderà l’intera area.

I quattro luoghi del Mid West Gate: abitare, lavorare, connettersi e soggiornare

Il Mid West Gate comprenderà inoltre quattro specifiche tipologie di luoghi: quelli da abitare, quelli in cui lavorare, connettersi e soggiornare. In ciascuno di essi l’esperienza dell’essere umano sarà sempre centrale, sia nella progettazione dei luoghi che nella mobilità, che viene concepita come dolce, progettata per favorire l’incontro e la comunicazione. In questo senso, quindi, gli ecosistemi dell’innovazione saranno tutti a misura d’uomo.

Gli spazi “to live” si comporranno di circa quattrocento appartamenti sostenibili e già totalmente attrezzati, flessibili per rispondere alle diverse esigenze dell’abitare – in un trait d’union tra slow living e innovazione tecnologica.

Gli ambienti “to work” promuoveranno invece la collaborazione e la concentrazione con la realizzazione di due edifici, Zenith e Horizon, sviluppati su cinquantamila metri quadrati di superficie totale. Innovazione e sostenibilità ambientale saranno concept centrali per entrambe le realizzazioni, che vedranno l’impiego del legno come materiale principale. In aggiunta vi sarà l’Innovation Hub, luogo d’incontro per scienziati e ricercatori: un palazzo in cui ogni piano avrà un mood e una funzione diversi, dagli incontri d’affari alle mostre d’arte, dal brainstorming alle ricerche individuali. L’edificio includerà inoltre una terrazza panoramica, spazi di co-working, bar e giardino d’inverno.

Gli ambienti “to connect” saranno aree comuni molto ampie in cui vi sarà piena fusione tra spazi pubblici e privati per facilitare l’incontro e l’interazione tra le persone. Luoghi progettati per ispirare e favorire il benessere psicofisico, ma anche per rilassarsi, connessi tra loro dal cosiddetto Common Ground che così viene descritto da Mario Cucinella del Gruppo MCA, che ha realizzato il masterplan di MIND: “Questo spazio di 10 metri tiene insieme tutti gli edifici, li attraversa e rende omogenea e continua MIND. Su questo spazio poggiano gli edifici, i diversi linguaggi dell’architettura a cui è necessario dare una continuità. Il Common ground sarà il vero cuore di MIND. Hall, laboratori, ristoranti, bar, meeting room, piazze, trasparenze, luoghi di incontro informali, alberi, parchi, spazi dello sport, edifici per la ricerca e l’innovazione che trovano qui l’idea della città contemporanea: un ecosistema urbano.”

I luoghi “to stay” saranno infine destinati all’accoglienza e alla ricettività. Il nuovo distretto milanese prevede infatti la realizzazione di un albergo con trecento camere, il cui progetto è già stato preso in carico dallo studio Mad di Ma Yansong, noto architetto cinese allievo della celebre Zaha Hadid.

In sintesi, questo importante progetto di riqualificazione urbana sembra prendere in esame tutti gli aspetti del vivere moderno e andrà certamente a costituire un importante apripista per numerose iniziative analoghe, nella speranza che i luoghi iper-urbanizzati attuali vengano ripensati secondo una filosofia più “slow” e orientata al benessere.