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In occasione del sesto anniversario della scomparsa dell’architetto Rinaldo Scaioli, che nel corso degli anni abbiamo ricordato e celebrato con alcuni excursus sui suoi progetti più noti, che abbiamo avuto l’onore di costruire, vorremmo quest’anno raccontarvi dell’interessante intervento a Camnago Volta, nella città di Como.
Prima di tutto, però, è opportuno fare un passo indietro: Rinaldo Scaioli, classe 1928, ha per sessant’anni messo a disposizione della collettività una competenza e un’esperienza senza pari in ambito architettonico, riverberandole in ambito professionale attraverso progetti di altissimo valore costruttivo, in ambito educativo come docente alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, e in termini istituzionali nei diversi incarichi ricoperti nel corso della sua vita.
Negli scorsi anni abbiamo ricordato il genio di questo architetto raccontandovi il suo progetto per l’Hotel Continental a Lovere, la sua certosina attenzione per i dettagli costruttivi, il rivoluzionario progetto destinato al Centro I.N.A.P.L.I. (Istituto Nazionale Addestramento e Perfezionamento dell’Industria) di Trescore Balneario e quello per il futuristico complesso residenziale e turistico sul Lago di Garda.
Quest’anno, in occasione della consueta ricorrenza, siamo invece andati a rispolverare dai nostri archivi l’importante incarico a Camnago Volta, preso in gestione da Scaioli in collaborazione con l’architetto Melloni e datato 1969.
Siamo al termine di una delle decadi più rivoluzionarie sotto ogni punto di vista: culturale, costruttivo, artistico, sociale ed economico. Ci troviamo dunque in una fase di transizione verso una nuova era e l’architetto Scaioli viene incaricato di progettare e realizzare una villa a Camnago Volta, un quartiere di Como posto su sinuose distese collinari e caratterizzato da una visione privilegiata del lago.
La location è interessante, ed è anche il fulcro del progetto stesso: il committente desidera infatti un ambiente abitativo totalmente slegato dal caos cittadino, e di continuare a vivere nei pressi della città di Como pur senza immergersi nel suo andirivieni quotidiano.
L’obiettivo è dunque semplice e ambizioso allo stesso tempo: ampi spazi, certo, ma studiati e progettati per garantire riservatezza all’interno, mentre la coesione e l’unione con l’outdoor si rivelano nei lunghi fronti che quasi sembrano interfacciarsi direttamente col bosco circostante la villa. L’architetto Scaioli progetta dunque un edificio a corte che, per sua insita natura, consente di dare vita a questi spazi ambivalenti: ciò che è dentro è dentro, ma ciò che è fuori è unito col mondo circostante.
Al pianterreno vi è una corte caratterizzata da ampi porticati mentre il fronte a sud presenta ancora, a livello concreto e pratico, quel concetto di fusione con l’outdoor che è da sempre tanto caro alla naturale impostazione progettuale dell’architetto: l’area si mostra infatti uniformata da un’ampia loggia che ne definisce il prospetto, e che permette agli abitanti della villa di ammirare il panorama in qualunque momento dell’anno, ossia in qualunque stagione. È questo, a livello architettonico, il concetto di sinergia e fruizione che Scaioli riesce a trasferire in tantissimi dei suoi progetti, incluso quello di Camnago Volta.
La villa progettata dagli architetti è caratterizzata da elementi architettonici vernacolari, anch’essi concepiti per creare sinergia con e nell’ambiente. I materiali, accuratamente selezionati, sono utilizzati in modo classico, addirittura tradizionale, ma inframezzati in modo intelligente e virtuoso con dettagli di assoluta contemporaneità, come i camini. Questi, di cui abbiamo parlato in uno dei precedenti approfondimenti linkati in apertura di articolo, sono quasi un vezzo di Scaioli, a loro modo una firma dell’architetto. E poi ancora sguinci delle aperture e andamento delle arcate dei portici: ulteriori elementi del tutto moderni, perfettamente integrati in un’architettura dal sapore tradizionale, esaltata dall’utilizzo sapiente della pietra locale.
Quest’ultima, posata a geometria regolare, offre la particolare suggestione visiva di un edificio ancorato al suolo, creando un perfetto contrasto con incisi e dettagli talmente fantasiosi da essere, per loro natura, quasi rivolti all’immaginifico, all’intangibile, e senza dubbio al futuro.
A chiudere il progetto Camnago Volta, o meglio ancora a racchiuderlo, è il peculiare studio degli accessi e dei percorsi interni al giardino. L’intera villa e i suoi esterni sono una “bolla” di precisione architettonica assoluta, ancora una volta a testimonianza dell’innato talento di Scaioli di interpretare in modo tangibile un’architettura che si muove, come un ponte, tra il passato e il futuro.
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