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Il bosco verticale a Milano è l’avveniristica soluzione abitativa progettata da Stefano Boeri nella zona dei Giardini di Porta Nuova. È un complesso di due palazzi residenziali a torre in cui spiccano essenze arboree e arbusti ad alto fusto distribuite sui prospetti.
Si tratta di uno dei progetti del recupero urbano milanese, ritenuto il “grattacielo più bello e innovativo del mondo”, Migliore Architettura del Mondo 2015 come è stato eletto e definito dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat, promosso dall’Illinois of Technology di Chicago.
Il bosco verticale si distingue per il suo design estremamente raffinato e ricercato, esclusiva e particolare, capace di attirare facilmente l’attenzione e che ha vinto il prestigioso International Highrise Award, uno dei premi più importanti nel settore.
La doppia torre verdeggiante che svetta su Milano e che di notte si illumina di piccoli punti luce è ormai diventato un simbolo della città, un landmark conosciuto e apprezzato all’estero. Il grattacielo verde è stato realizzato con 800 alberi e 19mila essenza vegetali che circondano i due edifici, balcone per balcone, come un vero e proprio ecosistema sperimentale.
Il bosco verticale a Milano, con le sue due torri di 112 e 80 metri, ha ottenuto il Leed Gold, il più alto grado di certificazione ambientale. Questa zona è ormai diventato uno dei cuori pulsanti di Milano dove si trova anche la celeberrima torre Unicredit e nell’edificio vetrato di fronte al Bosco Verticale si sono insediate aziende del calibro di William Mc Donough, Google Italia e Pandora. A breve sorgerà anche il parco disegnato dall’olandese Petra Blaisse per rendere sempre più unico il quartiere Garibaldi-Repubblica.
La costruzione del Bosco Verticale a Milano è incominciata tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, inaugurato e presentato ai cittadini il 17 ottobre 2014.
Tra le piante e le essenze arboree presenti nel bosco verticale a Milano ci sono il leccio, il pero selvatico, corbezzolo, pero corvino, biancospino, ceanoto, ginestra dei carbonai, plumpago blu, orniello, roverella.
L’irrigazione delle alberature avviene mediante il recupero delle acque grigie prodotte dall’edificio e attraverso l’utilizzo dell’acqua di falda. L’erogazione d’acqua alle singole piante viene garantita da un dispositivo di controllo che si compone di una valvola di scarico, di un regolatore della pressione e di un’unità filtrante.
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