Il nuovo municipio, oggi abbattuto, coinvolge volumi diversi in un dialogo che si fa eloquente anche attraverso i diversi materiali impiegati. Tra questi, il cemento armato conferisce all’edificio la solidità appropriata all’istituzione, resa trasparente dalle grandi aperture vetrate. La linea rotonda della sala consiliare segnala lo spazio che ospita l’assemblea, massima espressione della collettività locale. Le attività insediate nei tre piani sono distribuite in modo che quelle con maggiore rapporto con il pubblico restino dislocate al piano terra, mentre il piano più alto ospita le attività più riservate. L’intervento riordina anche il piazzale esterno, per dotare l’abitato di un luogo aperto di incontro e aggregazione. La demolizione testimonia quanto può ancora l’architettura nella società: scuote gli animi, crea frattura d’opinione, resta “l’arte più politica”.
Progettisti: Studio Caruso_Mainardi Architetti
Fotografie: Paolo Rosselli
