Racconti storici

Buon compleanno, Stadio di Monza! Oggi, lo U-Power Stadium compie quarant’anni

13 novembre 1982.

Esattamente quarant’anni fa, in concomitanza con la posa della prima pietra, iniziava a prendere forma uno degli edifici più iconici dello skyline monzese, lo Stadio Brianteo, con l’inaugurazione ufficiale del suo cantiere.

Inizialmente concepito per sostituire il troppo piccolo e ormai inadeguato Stadio Sada e dare una nuova casa all’AC Monza – la squadra calcistica di una delle città più produttive in Italia – l’edificio si è nel tempo trasformato in un palcoscenico d’eccellenza per eventi di rilevanza internazionale sia in ambito sportivo che musicale.

Ribattezzato di recente U-Power Stadium, lo stadio di Monza per come lo conosciamo oggi è il risultato del suo passato. È la somma dell’impegno di innumerevoli professionisti di talento che, nel corso del tempo, si sono susseguiti dapprima nella sua costruzione – caratterizzata da molteplici aggiornamenti e adeguamenti strutturali – e poi nel suo progressivo ammodernamento stilistico e funzionale.

Tra le aziende e i professionisti che hanno contribuito a dare il “calcio d’inizio” a questa grande storia italiana, l’impresa Schiavi Spa ha senza dubbio giocato un ruolo cruciale: responsabile della realizzazione dell’opera iniziale, ha puntualmente consegnato quello che a lungo è stato conosciuto col nome di Stadio Brianteo il 12 novembre del 1988. Abbiamo parlato in modo più approfondito di questo complesso progetto in un contenuto pubblicato negli scorsi giorni.

Quella di oggi è una data importante per lo U-Power Stadium così come per l’AC Monza, di recente promossa in serie A per la prima volta nella sua storia, e che oggi ha in gestione lo stadio. Ci troviamo di fronte al coronamento di un progetto che in un certo senso è sempre stato destinato al successo, poiché già al momento del suo concepimento il Brianteo sapeva e faceva sognare in grande.

Ecco perché celebrare quest’opera è un po’ come celebrare noi stessi: come impresa, come professionisti, come parte della comunità di questo territorio in costante evoluzione. E se di certo non vediamo l’ora di scoprire come l’edificio continuerà a cambiare negli anni a venire, sappiamo anche che l’anima che ne definisce l’identità resterà la medesima.

Tanti auguri, Brianteo!