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In ogni città sono presenti edifici che sono veri e propri emblemi della sua storia.
Molto spesso di tratta di immobili la cui origine si perde nel tempo, oppure che vantano particolari caratteristiche architettoniche, o ancora che sono legati a specifici eventi che hanno segnato il percorso del luogo. Nel caso di Villa Gardenia a Lecco, tutte queste ragioni sono vere e coesistenti: ecco perché la sua riqualificazione segna uno dei progetti più interessanti e prestigiosi mai portati a termine da Schiavi Spa, tanto da meritarsi un capitolo nel volume commemorativo dell’impresa di cui abbiamo recentemente parlato.
Restituendo alla villa il suo valore architettonico e funzionale, Schiavi Spa ha di fatto contribuito a riqualificare l’intero quartiere di Germanedo, un’area che occupa il lato orientale della città e che si presenta incastonata ai piedi delle colline moreniche a basamento delle cime del Monte Magnodeno e del Resegone. Una zona semi-centrale (dista infatti all’incirca due chilometri dal centro cittadino) che, agli inizi dell’Ottocento, era nota sul territorio per essere abitazione e sito produttivo della storica Filanda Pecoroni.
Si trattava, per l’epoca, di un fulgido esempio di moderna manifattura che venne edificata sul sito della vecchia tenuta Pomarolo per rispondere alle crescenti esigenze produttive del mercato tessile. Nonostante quest’ultimo, di fatto, arrivi a una contrazione attorno al 1820, la famiglia Pecoroni persevera nella propria attività e, nell’arco di circa vent’anni, amministra non soltanto un filatoio di seta di grande successo ma anche diversi orti e coltivazioni a vite, collocandosi in un industrioso scenario particolarmente fiorente sul territorio di Lecco.
Sarà soltanto verso la fine del secolo che quello che fino a quel momento era considerato uno degli immobili simbolo della storia lecchese inizierà a perdere il proprio prestigio, fagocitato dall’estrema urbanizzazione che inizia a prendere piede nel Novecento.
Nel momento in cui Schiavi Spa prende in carico il progetto di riqualificazione dell’edificio, quella che oggi conosciamo con il nome di Villa Gardenia si presenta in uno stato di degrado.
Come accennato, tale condizione è da addursi al rapido incremento della popolazione nella zona nel corso del secolo, e alla conseguente necessità di costruire in fretta e furia numerosi nuovi edifici per poter soddisfare le crescenti esigenze abitative. Mentre il resto della città di Lecco si muove quasi senza intoppi lungo il Novecento, la situazione di Germanedo e del suo storico edificio sembra essere giunta a uno stato di cristallizzazione, con evidente disordine sia nel lotto di pertinenza che in tutta l’area circostante.
L’intervento di Schiavi Spa è di tipo olistico, derivante da una profonda conoscenza del territorio e delle sue articolate, complesse dinamiche: perché Villa Gardenia possa sorgere dalle sue ceneri, è necessario pensare fuori dai confini tradizionali e mettere a punto un progetto che prenda in esame non soltanto l’immobile, ma il quartiere nel suo complesso.
A partire dagli interventi più urgenti – come ad esempio la rimozione dell’Eternit ancora presente sul tetto della costruzione – le operazioni di riqualificazione mirano soprattutto a “ridare forma” a tutta Germanedo, restituendole la dignità e il prestigio che si deve a un’area cittadina storicamente nota per la sua vibrante industriosità. Contestualmente alla villa, si interviene quindi anche sulla viabilità interna al lotto e all’area circostante, realizzando tra l’altro un ulteriore passaggio pedonale che interpreta il ruolo di “ponte” tra il quartiere e il vicino centro cittadino.
Ci si muove quindi lungo due diverse ma sinergiche direttrici: da un lato la ristrutturazione e trasformazione dell’antica filanda, dall’altro le nuove opere di urbanizzazione generale, peraltro richieste e fortemente volute dallo stesso Comune di Lecco.
È in questo modo che l’edificio storico riprende vita, trasformandosi in un immobile che cambia totalmente la propria destinazione d’uso: Villa Gardenia diventa un complesso residenziale prestigioso, dall’estetica fortemente tradizionale e in linea con gli stilemi architettonici lecchesi ma anche forte di tecnologie evolute, orientate a un concreto risparmio energetico e una qualità della vita eccellente.
Al di sotto dell’edificio vengono sviluppati due piani interrati, il secondo dei quali viene ceduto come parcheggio coperto al Comune risolvendo almeno in parte l’annosa problematica della scarsità di parcheggio in città. Sempre al Comune di Lecco viene ceduta inoltre una zona a verde pubblico sul fronte principale della Villa, mentre le aree a parcheggio scoperto vicine all’edificio vengono rimesse a nuovo e ripensate in termini di viabilità.
Operando su Villa Gardenia, Schiavi Spa si muove lungo cerchi concentrici e risolve anche un problema urbano, con conseguenze positive per l’intera città di Lecco e tutti i suoi abitanti.
Oggi, la villa vanta una classificazione energetica in classe A e una collocazione invidiabile, a poca distanza da un centro cittadino comodamente raggiungibile – e dunque vicina a tutti i servizi – ma anche fortemente orientata a valori abitativi considerati di massima importanza come quiete, privacy e sicurezza.
Riprogettato per rispettare le più elevate performance di risparmio energetico, il complesso residenziale mostra un’estetica ottocentesca nell’appeal seppure contemporanea nei dettagli, quasi un omaggio alla storia manzoniana del luogo. Gli esterni si presentano totalmente armonizzati con interni dagli ambienti ampi e funzionali, in cui l’indoor si compenetra armoniosamente con gli spazi in outdoor.
Un esempio straordinario di progettazione evoluta e rispettosa dell’antica tradizione di un edificio.
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