In una fase storica in cui il concetto di sostenibilità ambientale pervade trasversalmente ogni settore, i giardini verticali si stanno classificando tra le tendenze più popolari in assoluto per la loro capacità di trasformare le superfici urbane in vivaci oasi di verde. Questi innovativi “spazi ecologici” sfruttano infatti le superfici verticali degli edifici per ospitare la vegetazione più diversa, garantendo benefici di tipo estetico, ambientale, sociale ed economico.
Per comprendere per quale ragione i giardini verticali siano diventati così rilevanti nella società attuale, è importante ricordare che viviamo in un’epoca caratterizzata da crescente urbanizzazione e cementificazione, in cui la disponibilità di spazi verdi è troppo spesso limitata. Se, da un lato, gli edifici si moltiplicano, dall’altro tendono a diminuire le aree naturali nei contesti cittadini, con conseguente riduzione della qualità dell’aria e incremento delle temperature (questo fenomeno prende il nome di “effetto isola di calore”). Ecco quindi che i giardini verticali rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile a questi problemi, poiché offrono una modalità sostenibile e relativamente semplice per reintrodurre la natura anche in aree urbane densamente popolate.
Le città che beneficiano della presenza di giardini verticali integrati in edifici pubblici e privati vedono mitigati gli effetti negativi tipici dell’estrema cementificazione: la vegetazione “viva” contribuisce infatti al miglioramento della qualità dell’aria attraverso la filtrazione di inquinanti e la produzione di ossigeno; le temperature delle superfici degli immobili vengono meglio regolate grazie all’isolamento termico garantito dall’elemento naturale, riducendo la necessità di condizionatori e dunque incrementando il risparmio energetico; e l’estetica delle aree urbane si arricchisce in modo significativo.
Inoltre – e non si tratta di un dettaglio da poco – i giardini verticali promuovono la biodiversità in contesti urbani, fornendo habitat ottimale per insetti, uccelli e altre forme di vita. Ciò non solo arricchisce l’ecosistema locale, ma migliora anche il benessere psicologico degli abitanti, che possono beneficiare della presenza di spazi verdi nelle loro vicinanze e di una più stretta, bilaterale e virtuosa comunicazione con la natura.
Cos’è un giardino verticale? Quali sono le sue tipologie?
Un giardino verticale è una struttura composta da piante che crescono su una superficie verticale, anziché orizzontale. Questi giardini possono essere installati sulle coperture e le pareti degli edifici, sia all’interno che all’esterno, trasformando superfici spoglie in vibranti tappeti di verde. Per l’ottimale sopravvivenza della vegetazione, i giardini verticali utilizzano sistemi di supporto, irrigazione e fertilizzazione appositamente progettati per mantenere le piante in buona salute e promuoverne la crescita in verticale.
In termini storici, il concetto di giardino verticale è relativamente recente, pur traendo ispirazione da pratiche antiche come i giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico. La moderna idea di giardino verticale è stata sviluppata negli anni Ottanta dal botanico francese Patrick Blanc: più nello specifico, Blanc ha creato il primo giardino verticale utilizzando un sistema di pannelli leggeri, feltro e un sofisticato sistema di irrigazione, che permetteva alle piante di crescere su superfici verticali senza l’ausilio di suolo tradizionale.
Per quanto riguarda le tipologie di giardino verticale esistenti, ve ne sono diverse – ciascuna con le proprie caratteristiche e applicazioni specifiche:
- Pareti verdi esterne: sono installate sulle facciate degli edifici e contribuiscono a migliorare l’isolamento termico, ridurre l’inquinamento acustico e abbellire le strutture urbane. Possono anche aiutare a mitigare l’effetto isola di calore nelle città.
- Giardini pensili: sono una forma di giardino verticale che include anche elementi orizzontali, come i tetti verdi. Questi giardini offrono una soluzione versatile per spazi urbani limitati, consentendo di creare oasi vive su coperture, solarium, balconi e terrazze.
- Giardini in quota: sono realizzati su strutture elevate, come terrazze, grandi balconi e tetti. Offrono spazi verdi in aree urbane densamente costruite e possono includere piante ornamentali, orti urbani e spazi ricreativi.
- Tetti verdi: trasformano le classiche coperture in giardini, migliorando l’isolamento termico degli edifici, ottimizzando il deflusso delle acque piovane e aumentando la biodiversità urbana. Possono essere estensivi (con bassa manutenzione e vegetazione resistente) o intensivi (con una maggiore varietà di piante, simili ai giardini tradizionali).
- Living Walls con irrigazione integrata: sono sistemi che utilizzano strutture dotate di un sistema di irrigazione automatizzato, deputato a distribuire acqua e nutrienti direttamente alle radici delle piante. Sono ideali per grandi installazioni che richiedono manutenzione minima.
- Sistemi idroponici: in questi giardini, le piante crescono senza l’uso di suolo, in un ambiente ricco di nutrienti forniti attraverso l’acqua. I sistemi idroponici sono particolarmente efficienti in termini di utilizzo delle risorse e sono spesso usati in ambienti controllati come le serre verticali.
- Pareti verdi interne: sono installate all’interno degli edifici e servono a migliorare l’estetica degli ambienti interni, incrementare la qualità dell’aria indoor e promuovere un microclima salutare grazie alla presenza di muschi e piante. Sono oggi sempre più comuni in uffici, centri commerciali e spazi pubblici.
Ecco quindi che i giardini verticali, nelle loro molteplici declinazioni, offrono una varietà di soluzioni per l’integrazione del verde anche in contesti fortemente urbanizzati. Va da sé che la scelta del tipo di giardino verticale dovrà essere definita in fase progettuale e costruttiva in funzione delle esigenze estetiche, funzionali e ambientali di ciascuna opera architettonica.
I migliori esempi di giardini verticali in Italia
I giardini verticali sono installati con successo pressoché in ogni parte del mondo, e quasi certamente la loro presenza nelle grandi città continuerà ad aumentare anche in futuro.
Per quanto riguarda l’Italia, sono senza dubbio disponibili già oggi alcuni esempi eccellenti che, specialmente osservati dal vivo, permettono di comprendere gli straordinari benefici di questo approccio all’urbanistica:
- Bosco Verticale, Milano: situato nel quartiere Porta Nuova di Milano, è di certo uno dei progetti di giardino verticale più iconici in assoluto. Inaugurato nel 2014 e progettato dallo studio di architettura Boeri Studio, il complesso è composto da due torri residenziali alte rispettivamente 111 e 76 metri. Le facciate delle torri sono rivestite con oltre novecento alberi, cinquemila arbusti e undicimila piante perenni, creando un vero e proprio bosco verticale che ospita diverse specie vegetali. Esteticamente, il Bosco Verticale arricchisce il panorama urbano di Milano, fungendo da simbolo di innovazione e sostenibilità. Questo progetto ha inoltre ispirato iniziative simili in altre città, promuovendo l’adozione di soluzioni verdi nelle aree urbane.
- Fonderie Milanesi, Milano: il capoluogo lombardo regala un altro eccellente esempio di giardino verticale con le Fonderie Milanesi, mostrando come un’area industriale dismessa possa essere riconvertita in uno spazio vivo e vibrante grazie all’uso intelligente della vegetazione. Situata in una vecchia fonderia, questa struttura ora ospita spazi per eventi, ristoranti e uffici, con pareti verdi che decorano gli edifici. La vegetazione verticale si integra armoniosamente con l’architettura industriale, creando un contrasto interessante tra il vecchio e il nuovo, e offrendo un rifugio verde nel cuore della città.
- Università Ca’ Foscari, Venezia: un’istituzione educativa che ha adottato i giardini verticali come parte del suo impegno per la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale. Uno degli esempi più noti è il giardino verticale installato sulla facciata di uno degli edifici del campus: si tratta di una parete verde che non solo migliora l’aspetto estetico della struttura, ma contribuisce anche a isolare termicamente l’immobile, riducendone i consumi energetici. Inoltre, il giardino verticale funge da “laboratorio vivente” per gli studenti, poiché offre opportunità di studio e ricerca sulla biodiversità urbana e la sostenibilità ambientale.
- Manifattura Tabacchi, Firenze: in questo caso, ci troviamo di fronte a un progetto di riconversione di uno spazio industriale e alla sua trasformazione in un ambiente moderno e sostenibile. Questo complesso, originariamente utilizzato per la produzione di tabacco, è stato rinnovato e ospita ora uffici, spazi culturali e residenze private. L’integrazione di giardini verticali nelle facciate degli edifici non solo migliora l’estetica, ma contribuisce anche alla sostenibilità del progetto, incrementando l’isolamento termico, migliorando la qualità dell’aria e creando spazi verdi per residenti e visitatori.
- Ex stabilimento Fiat, Torino: questo edificio iconico per la storia del nostro Paese è stato trasformato in un’area multifunzionale che include uffici, spazi commerciali e residenze. Nello specifico, i giardini verticali sono stati utilizzati per rivestire le pareti esterne degli edifici, creando un ambiente più accogliente e sostenibile. Tali soluzioni non solo abbelliscono la struttura, ma offrono anche benefici ambientali come la riduzione delle emissioni di CO2 e l’isolamento termico. Il progetto dimostra in che modo l’integrazione di soluzioni verdi possa revitalizzare aree industriali dismesse, trasformandole in luoghi vivibili e sostenibili.
Schiavi Spa contribuisce a questo nuovo concept di architettura sostenibile integrando i giardini verticali nelle proprie realizzazioni: i casi studio più significativi in questo senso sono senz’altro le residenze San Martino e San Martino2, nella splendida cornice della città di Lecco.