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L’estate è un ottimo momento per visitare la Brianza, esplorarne gli angoli nascosti, scoprirne la storia e rilassarsi nelle numerose aree naturali che mette a disposizione. I borghi brianzoli particolarmente interessanti sono numerosi e l’intero territorio, per sua natura molto diversificato, ha senza dubbio parecchio da offrire.
Vimercate è tra i comuni che più incontrano il gradimento dei cittadini e dei visitatori, sia per la sua vicinanza con le città di Milano e Monza che per le tante sorprese che riserva.
La cittadina, di poco più di venticinquemila abitanti e comprensiva delle frazioni di Oreno, Velasca e Ruginello, è infatti considerata il “gioiello” della Brianza Vimercatese anche grazie alla sua strettissima vicinanza con i locali Parco del Molgora e Parco Gussi (nel quale è presente l’omonima villa), perfetti per qualche ora di relax immersi nel verde.
Una visita a Vimercate dovrebbe senz’altro prendere in considerazione i numerosi luoghi di interesse che il Comune mette a disposizione di cittadini e turisti.
Il primo tra questi è la chiesa rurale di Santa Maria Assunta nella frazione di Ruginello, documentata già dalla fine del XIII secolo e caratterizzata da uno stile prettamente romanico. Al suo interno, vale la pena dare un’occhiata ai numerosi affreschi – una decina circa, tutti realizzati tra il Quattrocento e il Cinquecento, e tra i quali merita una menzione speciale Lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina.
“Sublime” nel senso artistico del termine è anche la settecentesca Morte di Ruginello, nella vicina via Diaz: su due pannelli sono ritratti due scheletri, uno che regge una clessidra, l’altro una falce. Quest’originale opera d’arte macabra si compone poi di quattro pilastri i cui trofei sono rappresentati da teschi, e da un cartiglio che riporta la dicitura Hodie mihi, cras tibi (Oggi a me, domani a te).
Da via Diaz è possibile imboccare via Indipendenza e raggiungere Piazza Addolorata, dove sorge il settecentesco Oratorio dell’Addolorata con la sua splendida facciata barocca. All’interno, l’edificio vanta una pregevole serie di tele che raffigurano le stazioni della Via Crucis.
Per quanto riguarda le ville storiche da vedere a Vimercate, degna di nota è certamente Villa Besozzi (nota anche con il nome di Villa Lorenzini), nuovamente settecentesca e ispirata allo stile barocco. Oltre che architettonicamente rilevante, l’edificio è collocato in una posizione esclusiva e panoramica, del tutto immerso in un rigoglioso giardino all’italiana, oltre che affiancato dalla storica Cappella di San Giacomo e San Cristoforo.
Vale poi senza dubbio la pena menzionare Villa Gallarati Scotti, che sorge nell’omonima via: si tratta di un edificio con grande corte a U e forme tipicamente neoclassiche, progettato dello stesso architetto Simone Cantoni che prese in carico Villa Perego a Inverigo. Spettacolare è anche il vicino Ninfeo del Nettuno, un edificio barocco con belvedere a terrazza e pregevole fontana che riprende il tema del dio del mare, qui raffigurato in piedi su un delfino.
Ancora più antico è il Casino di Caccia Borromeo, realizzato nel Trecento e caratterizzato da una particolare muratura di ciottoli a spina di pesce. All’interno della vicina torre, che risale invece alla metà del Quattrocento circa, è possibile ammirare un ciclo di affreschi considerato tra le più importanti manifestazioni di pittura profana dell’epoca.
Nei pressi del Casino di Caccia è presente poi la spettacolare Cascina Lodovica, una dimora colonica in tipico stile lombardo sulla cui cimasa sono ancora oggi visibili diversi anelli borromei, simbolo dell’omonima famiglia un tempo proprietaria dell’edificio.
Infine, particolarmente interessanti risultano Palazzo Foppa, la cui attuale configurazione è risalente al Settecento e che mostra, a livello del portico, tre arcate a sesto ribassato – oltre che un cortile in cui sono stati ritrovati alcuni reperti databili all’antica Roma; e il chiostro del Convento di San Francesco in via San Francesco d’Assisi: risalente alla prima metà del Duecento e oggi costruito su impianto cinquecentesco, si dice sia stato visitato addirittura dal santo in persona.
Una curiosità per concludere: l’intero territorio di Vimercate è storicamente ricco anche di cascine e dimore rurali. Un censimento del 1950 ne includeva ancora ben quarantuno, tutte abitate. Chiaramente, col progressivo abbandono delle attività agricole si verificò anche l’inevitabile decadimento di molti edifici – o semplicemente il cambio della loro destinazione d’uso. Tuttavia, ancora oggi sono presenti circa una dozzina di cascine connotate da un ampio impiego di mattone cotto, uno dei materiali tipici della zona. Tra queste, figurano Cascina Castellazzo, Cascina Casiraghi, Cascina Cavallera, Casineta e Cascina Grifalda.
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